DIRITTI SOCIALI ED ECONOMICI

diritti economia

A un passo dalla violenza

violenza di genere

Against Gender Violence

On Thursday, there was a school conference about gender violence. The meeting interested us because we talked about topics that we hear every day on the news, but don’t know how to deal with.

It’s always very interesting to debate about current topics that are part of our lives even though sometime we think that these facts don’t really concern us.

We were intensely involved in the conference. It was held by some experts including lawyers and psychologists, who answered to our questions making us understand the problem and how to react. We have analyzed several cases of violence, focusing our attention also on the law interest or competence of some protection organizations. Moreover, we have been able to see how the phenomenon is treated from a different point of view, throughout questions that we formulated and thought of.

It was very interesting because experts made the subject better understood through the doubts and curiosity of the students. In particular we really appreciated the intervention of the psychologist when she said that it is in the most difficult moments that we should try to not break down and use all the available resources. 

The debate was the clear example of how school should work: teachers and students cooperating in order to maturate and learn to “know how” to behave in real life.

We realized what violence means, for example some of us have brought news about violence on men, even though the biggest percentage is on women that are beaten, hidden in houses without ever going out.  We should not be afraid, yet face the problem and talk to someone.

Due to our young age, it is normal to have thousands of questions on this issue, both because most of us have never faced to these problems, and because these are problems that everyone could have. Thanks to the availability of lawyers, we understood how to deal with it and who to ask for help. Sometimes we are afraid to face the difficulties and we can’t see a possible way out. 

Another intervention that we liked was the one related to parental rights, which despite being a prominent element in the eastern civilizations, it’s actually also present here by us.

 

IV C, Liceo Scientifico "Ilaria Alpi"

violenza assistita

L’incontro Unesco “Diritti sociali ed economici. A un passo dalla violenza”, tenutosi presso l’Auditorium dell’ITET “E. Montale” il 5 aprile 2018, ha promosso la difesa delle vittime di femminicidio e bullismo. In realtà non si è svolto come un convegno ma anzi gli alunni hanno potuto interagire con i relatori avv. Antonio Guido, Presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) – Sezione di Bari, avv. Carmela Martiradonna (membro AIGA), avv. Nicoletta Princigalli e dott.ssa Maria Foggetta (psicologa e psicoterapeuta) dell’Associazione “Lo Scrigno”. 

Credo abbia colpito tutti l’intervento di un nostro coetaneo, pronto a raccontare e difendere la vicenda di un suo amico vittima di bullismo. Egli ha raccontato come il suo amico sia stato portato all’esasperazione da tale situazione e come abbia deciso di essere lui stesso aggressivo pur di difendere i suoi diritti. A seguito di tale atto è stato accusato di violenza, passando da vittima a probabile carnefice. Non ci si spiega come oggi, nonostante le continue evoluzioni che caratterizzano le nostre vite, per comunicare sia necessario far uso ancora di forme di prevaricazione sia fisica che verbale: quest’ultima spesso ferisce più di uno schiaffo.  

A soffrire maggiormente sono i più deboli, presi di mira da chi si sente superiore o da chi vuole farsi notare senza avere alcun rispetto degli altri. Anche chi assume questi atteggiamenti negativi è a sua volta vittima in quanto la sua famiglia potrebbe non aver prestato la dovuta attenzione alla sua educazione: bisogna, pertanto, prestare molta attenzione al comportamento che adottiamo sia davanti ad un bambino (“spugne assorbenti”), sia in generale nella quotidianità. Questo è uno dei concetti-chiave su cui vertevano gli interventi, in particolare della psicologa Maria Foggetta. 

Per quanto riguarda le riflessioni sui femminicidi, è emerso che spesso alla base di tali atti estremi compare una forte gelosia di fondo da parte dell’uomo nei confronti della donna che viene considerata “inferiore” rispetto al sesso maschile, giustificando, nella visione distorta dell’uomo, l’uccisione della donna “amata”. A volte capita anche che, non riuscendo ad arrivare alla compagna, subentri anche la violenza sui figli che comunque assistono alla violenza (denominata appunto “violenza assistita”), conservando segni permanenti che potrebbero avere come esito o alcuni disturbi futuri o la replica dell’atto violento stesso. Troppo spesso si susseguono notizie che riportano fatti di cronaca riguardanti tali maltrattamenti brutali.

L’incontro mi ha fatto venire in mente una frase attribuita a  William Shakespeare: “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata”.

 

Alessandra Ippolito IV A Liceo Economico Sociale "Ilaria Alpi"


violenza

On the 5th April 2018 a conference about social and economic rights was promoted by the secondary school (IISS) Alpi-Montale. Topics of the discussion were gender violence, killing, bullying. Three lawyers and a psychologist were present and they were ready   to give answers to the students' questions about the delicate themes already mentioned. Therefore, it was given space to the pupils' works and reflections. The experts spoke professionally, but they also let us understand the importance of being aware of our own rights. Justice sometimes makes mistakes, however we should have the strength to make ourselves heard. A right also consists of responsability. In fact when everything seems to glow dark, we have to let our rights be respected. We have to ask for help. Almost all the students were affected and satisfied by the speakers. A girld said: I found this meeting interesting and useful, because it's necessary that I know my rights as a girl who's gradually becoming a woman. Dealing with such common topics like femicide, school bullying was really appreciated. But experts would have had to highlight more important aspects for youngsters, maybe still hidden. Anyway, we should start believing in the power of linking school with reality, because if we learn what we truly deserve, we'll defend it till the end of our lives. 

 

Antonio Mafrica, IV G Liceo "Ilaria Alpi"


Violenza di genere e mobbing familiare: il dibattito

Il 15 febbraio 2018, l’I.I.S.S. “Alpi-Montale” è stato lieto di ospitare l’avvocato Carmela Martiradonna dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati: l’avvocato si occupa in particolare di diritto civile ed è specializzata nel diritto di famiglia. L’incontro è stato molto forte e la relatrice ha sicuramente catturato l’attenzione di tutti i presenti, alunni e docenti.

Dopo le parole della dirigente scolastica prof.ssa Angela Borrelli ed una brevissima presentazione delle recenti statistiche relative alla problematica del seminario della prof.ssa Tiziana Anna Piscitelli, l’avvocato ha iniziato il suo discorso che ha avuto come tema centrale la violenza sulla donna. Necessaria l’iniziale distinzione tra i termini “femminicidio” e “femicidio”: “Il femicidio è l'uccisione della donna, il femminicidio comprende una serie di problematiche e di aspetti psicologici perpetrati da parte dell'uomo”, ha precisato l’avvocato. Ma quali sono questi “comportamenti dell’uomo”? Come si fa violenza? 

Oltre alla violenza psicologica c’è sicuramente la violenza economica infatti: quest’ultima avviene quando l’uomo assume, nei confronti della donna, alcuni atteggiamenti da padrone e le impone una ristrettezza economica, a causa della quale la donna non potrà mai possedere denaro. A volte, può capitare che in occasione della separazione o del divorzio, l’uomo non lo accetti. I comportamenti conseguenti sono stati chiaramente e in modo molto pratico (sicuramente guidato dall’esperienza della nostra ospite): insistere con messaggini talvolta dolci e talvolta intimidatori; inseguimenti oppure l’invio di fiori assieme ad una bella frase, seguiti dal bigliettino sul parabrezza, poi magari un uso del citofono dell’abitazione della donna improprio.

Una donna, un giorno, mi chiama in preda al panico perché l’uomo che aveva lasciato la stava perseguitando, citofonando in continuazione, inseguendola, aspettandola in studio e addirittura mettendosi in macchina. Lui le ha scritto una lettera con un mazzo di fiori e poi le inviò messaggi una volta dolcissimi e altre volte minacciosi. Allora ho capito che si trattava di una serie di atteggiamenti che rimandavano chiaramente allo stalking". Una donna deve saper riconoscere questi campanelli d’allarme ed agire perché “QUESTO NON È AMORE”, ha ripetuto più volte l'avvocato.

In casi come questi bisogna recarsi all’ufficio stalking della propria città. Dallo stalking purtroppo si può passare alla violenza vera e propria che ha un suo ciclo vero e proprio che va sotto il nome di “luna di miele”. La prima fase è quella dell’accumulo della tensione: parliamo di uomini che non riescono a gestire i momenti di rabbia e la riversano tutta sulla loro donna. Poi c’è l’esplosione, la rabbia che scoppia e poco dopo il pentimento: l’uomo giunge a piangere e chiede scusa. Dopodiché di punto in bianco arriva la "luna di miele", ovvero il periodo in cui avviene il riavvicinamento fisico e apparentemente emotivo della coppia. Questo periodo dura qualche giorno, massimo qualche settimana e si ritorna all’accumulo di partenza. Questo ciclo finisce purtroppo tipicamente con il femminicidio.

È bene non dimenticare che in queste dinamiche sono coinvolti anche i bambini: qualsiasi atto di violenza che il bambino vede non sarà mai dimenticato e anzi quello stesso bambino, divenuto adulto, tenderà a riprodurlo.

Tutto questo accade perché gli uomini pensano che la donna sia di loro proprietà e di nessun altro, per questo le donne vengono uccise; gli uomini hanno il “timore” che la donna possa diventare di un altro uomo, quindi la soluzione migliore, in questa spirale negativa, è ucciderla.

Ragazzi, pensate: sono cose tremende, perché in questo modo rovinate le vostre vite e quelle dei vostri familiari, perché se un ragazzo commette una cosa del genere, i genitori, i fratelli, i nonni vengono distrutti. Avete distrutto la vita della donna e della sua famiglia, quindi in pratica andate ad uccidere due famiglie. Questo è inaccettabile. Un esempio è la storia di Maria Pia Labianca, studentessa di psicologia a Padova, che è stata uccisa dal suo ex ragazzo, perché lui non accettava la loro storia a distanza, perché non poteva controllarla. Giovanni Pupillo, il carnefice, ha abusato del cadavere della fidanzata, infliggendogli ancora sofferenza con varie coltellate. Queste sono notizie importanti, che devono far riflettere…

Un altro tipo di omicidio è quello di identità come nel caso di Lucia Annibali. Per omicidio di identità si intende un caso in cui la vittima, viene sfigurata con l’acido e anche dopo molti anni non ritornerà più ad essere come prima: “La donna che subisce questo crimine deve fare un grande lavoro per poter imparare a convivere con la nuova persona”. Qualsiasi tipo di violenza sulla donna, non coinvolge solo lei ma anche tutti coloro che le sono attorno: “Questa è una cosa che fa terrore” e l'avvocato con semplicità, abilità e convinzione ha saputo non solo farci riflettere ma anche riconsiderare i rapporti stessi tra uomo e donna, troppo soggetti a stereotipizzazioni.

 

Arianna Damato, Miriana Patruno, IV A Liceo Economico Sociale "Ilaria Alpi"

Foto: Romeo Biba, III B ITET "E. Montale"